-Coptic tattoo- IL TRIANGOLO DELLA TRADIZIONE “Tra religione, cultura e storia “

Loreto-Gerusalemme-Cairo " Il triangolo della tradizione" Queste tre città sono accomunate dalla tradizione del tatuaggio Cristiano, eseguito a mano, sulla base di stampi in legno che rappresentano principalmente simboli religiosi. Per approfondimenti, sulla sezione blog, leggi anche :"Tradizioni a confronto" e "I pellegrini e il tatuaggio di Loreto".

Sui tetti di Piazza Tahrir
L’ approfondimento sul tema del tatuaggio religioso Cristiano e Cristiano copto (Loreto e Gerusalemme), mi ha portato a intraprendere questo nuovo viaggio in un luogo dove la minoranza Cristiano copta è il 10% della popolazione mentre il 90% è mussulmana. Questa piccola minoranza mantiene forte la propria fede nonostante le difficoltà e le continue minacce.
Il Cairo, capitale d’Egitto con 9,5 milioni di abitanti, è famosa in tutto il mondo per le sue spettacolari piramidi, la sfinge di Giza e il maestoso Museo Egizio che contiene una delle più ricche collezioni di reperti storici tra cui le mummie e gli oggetti del faraone Tutankhamon. La mia spinta verso il Cairo non è stata dettata dalle piramidi, ma bensì da questa piccola minoranza Cristiana che nell’area copta del Cairo continua a tatuarsi simboli religiosi e cristiani, affermando il proprio credo e vivendo la comunità nella fede e nella preghiera.
Prima di partire non nego di aver avuto qualche ripensamento. Con l’instabilità interna, la situazione al Cairo resta un po’ tesa. Continue minacce e attentati si sono susseguiti dopo i rivolgimenti politici e sociali succedutisi dal gennaio 2011. L’ultimo episodio proprio 5 giorni prima della mia partenza; un auto a forte velocità, imbottita di esplosivo, ha urtato altre auto di fronte all’ istituto di oncologia causando la morte di 20 persone e il ferimento di altre 45. La passione per quello che faccio, il mio istinto e un po’ di incoscienza, hanno fatto sì che io partissi con l’idea, che, se non avessi colto il momento, un domani , forse non sarebbe più stato possibile andare.
Venerdì 9 agosto atterro al Cairo.
Dall’aereo ammiro la maestosità delle piramidi, ma, quello che mi colpisce di più e’ la grandezza della città e la densita’ di case e palazzi uniti l’uno all’altro.
Prendendo il taxi dall’ aeroporto all’ hotel intuisco subito il caos e il lifestyle egiziano che mi aspetteranno in questi giorni di permanenza.
Il mio hotel è proprio su piazza Tahrir, luogo principale delle proteste del 2011 contro il presidente Mubarak e tutt’ora centro di destinazione per i manifestanti del Cairo. La prima cosa che noto all’ingresso del mio hotel è il metal detector e due poliziotti per la sicurezza 24 ore su 24. Questa cosa da una parte mi tranquillizza, dall’altra mi rende cosciente della situazione critica e instabile della città. Senza pensarci troppo lascio il bagaglio in camera, esco per una prima perlustrazione e per capire l’atteggiamento nei confronti di un turista che gira da solo. Immerso nella folla sento gli sguardi della gente incuriosita più per i miei tatuaggi che per altro. Sono confusamente immerso nei clacson delle auto, da centinaia di persone che camminano su e giù, dalla musica dei battelli che navigano sul Nilo e da mezzi della polizia che con le sirene spiegate non riescono a farsi strada nel traffico intenso della città .

Tramonto su Qasr El Nil bridge

Piazza Tahrir
Beh, è proprio come immaginavo!!!
Ceno e rientro in hotel, il giorno dopo sarebbe cominciata la mia vera missione: la ricerca del tatuaggio Cristiano copto al Cairo.
Da approfondimenti fatti, sapevo che in due punti del Cairo e più precisamente nell’aria copta di Mar Girgis e Muqattam, questa tradizione ancora viene praticata.
Mi dirigo col mio contatto egiziano a Mar Girgis. Il tatuatore dovrebbe essere all’esterno della chiesa di San Giorgio. Tra informazioni con annessa mancia e non, arriviamo al punto descritto, ma di lui nessuna traccia. Ci dicono che l’indomani ci sarebbe stato, quindi, con un po’ di delusione approfitto per visitare questo luogo di culto cristiano. Il termine copto è il nome moderno per indicare la parte più antica della città. Questa area è all’interno delle mura della fortezza romana di Babilonia del III sec.d.C. L’ area, completamente blindata da forze armate e polizia (nell’aprile 2017 fu’ colpita da un attacco terroristico con molti morti), al suo interno è attraversata da tranquilli vicoli e luoghi sacri. Tra gli edifici più interessanti da visitare spicca la chiesa greco-ortodossa di San Giorgio , Santo a cui la popolazione religiosa Cristiana è molto devota.

Chiesa di San Giorgio in Mar Girgis
Nel visitare questo luogo noto molti cristiani con immagini religiose tatuate: sono nel posto giusto. Tornerò l’indomani. Decido di continuare la mia ricerca con un altro tatuatore che so essere nella zona di Muqattam, nell’area chiamata garbage city (città dell’immondizia).
GARBAGE CITY Garbage city non è un sito turistico e molte guide locali faranno di tutto per non portarvi. Questo quartiere vive grazie al riciclo della spazzatura della capitale. Qui vivono gli zebelin, persone che, con carretti trainati a mano, asini e piccoli mezzi, raccolgono la spazzatura di tutta la città e la portano in casa. Qui comincia lo smistamento ed intere famiglie si dividono questo business. Donne e bambini si occupano di selezionare i rifiuti organici; della plastica del cartone e del ferro se ne occupano gli uomini che li venderanno per la maggiore a società cinesi sempre alla ricerca di materie prime. Il sistema di riciclo qui è estremamente efficace; di tutto il materiale che entra l’80% viene riciclato a differenza del 30% medio delle città europee. Anche nell’ambito della religione, l’80% degli abitanti di Garbage city e’ Cristiana e lungo il tragitto, tra immondizia ,strada dissestata, bambini che giocano nella sporcizia e il degrado, noto gente tatuata con immagini sacre. Continuando questo percorso turbolento si arriva in cima dove, dallo squallore dell’estesa baraccopoli si passa a un luogo in cui tradizioni antiche avvolgono la memoria.

Garbage city

Le vie di Garbage city

Immondizia ovunque
SAINT SAMAAN
La chiesa di San Simone è la chiesa copta più grande del medio oriente, è interamente scavata nella roccia, costruita nel 1947 può contenere fino a 15000 persone. È abbellita nel suo interno da rilievi a carattere biblico scavati nella roccia, è dedicata alla Vergine e San Simone le cui reliquie sono custodite.

Chiesa di San Simone in Muqattam
All’esterno di questo suggestivo luogo sacro, in una piccola bottega/studio (1.5 m▪︎), ho trovato finalmente Girgis e i suoi tatuaggi copti.
GIRGIS
Gabriel Girgis lavora come ingegnere al Cairo. Ogni pomeriggio dopo aver terminato il suo lavoro e durante i giorni di festa, attraversa Garbage city per raggiungere il monastero di San Simone alle pendici di Muqattam. Qui, in un piccolo spazio di fronte al monastero, esegue il suo secondo tanto amato lavoro come tatuatore. Il posto è piccolissimo, con due sedie, una per lui è una per il cliente. Sul tavolo aghi, inchiostro e vario materiale per l’esecuzione dei tatuaggi. In bella mostra ci sono le tavolette con raffigurazioni religiose Cristiano copte che Girgis utilizza da circa 32 anni come stencil per i suoi tatuaggi. Appena arrivo mi trovo davanti una scena alquanto strana e cruenta per noi occidentali. Probabilmente sentita e normale per la tradizione del posto. Girgis sta tatuando una piccola Croce (come da tradizione) sul polso di un bambino che avrà sì e no un anno. Girgis mi dà il consenso per guardare e mentre il papà tiene fermo il braccio del bambino piangente, lui, con maestria e in circa 4 secondi esegue il tatuaggio. Questa pratica per molti di noi può essere considerata una violenza. Per un attimo l’ho pensato anche io, ma, riflettendo, ho capito quanto fosse importante e simbolico quel segno per quella gente in una terra dove non è molto facile vivere la fede cristiana.
Con Girgis riesco a instaurare subito una certa sintonia, gli chiedo delle sue tavolette e parliamo dei nostri lavori così simili e legati tra loro dalla stessa tradizione. Ad un tratto, di punto in bianco, si ferma e mi chiede: “vuoi tatuarti?”
Rimango per un attimo titubante per l’igiene.Lui intuisce e immediatamente mi mostre gli aghi, i tappini monouso e l’inchiostro.
A quel punto mi siedo e, in men che non si dica, ho anche io la mia piccola croce copta egiziana tatuata sul polso. Sono contentissimo, anche se la ciliegina sulla torta sarebbe quella di portare nella mia collezione qualche tavoletta a testimonianza di quest’antica tradizione.
Beh, dopo qualche altra chiacchera e un the offerto da Girgis, torno in hotel felice, come un bimbo al luna park, con sei tavolette copte .

Girgis tattoo shop in Muqattam

Tavolette copte usate per lo stampo(stencil)

L' iniziazione ,Girgis esegue una piccola Croce sul polso di un bambino

La piccola Croce tatuata sul polso del bimbo

Il mio momento
Concludo la serata andando a dormire stanco ma contento di essere riuscito a incontrare Girgis e vivere questa esperienza.
MAGDI
L’indomani, domenica 11 agosto, riparto per provare ad incontrare l’altro tatuatore. Arrivo nei pressi della chiesa di San Giorgio e vedo un cumulo di gente attorno a un ombrellone lungo il vicolo. Mi avvicino e intravedo un ragazzo che si sta tatuando.
Bingo!!!!!. Mi metto da una parte ad osservare; la mia presenza viene subito notata e mentre scatto foto e video, Magdi, questo il nome del tatuatore si gira e mi chiede se sono italiano.
Mentre rispondo con il mio pessimo inglese lui continua a lavorare. A differenza di Girgis, Magdi lavora in strada sotto un ombrellone. Sul banchetto ci sono gli attrezzi del mestiere: macchinette costruite da lui e, come per Girgis , aghi, inchiostro e tappini monouso vicino alle immancabili tavolette con le immagini sacre.Di guanti non se ne parla…Anche qui assisto ad un tatuaggio di iniziazione ad un bambino piccolissimo mentre intorno i familiari lo accarezzano e lo tranquillizzano. Con Magdi riesco a scambiare poche parole, è super impegnato, è domenica e i fedeli che vogliono tatuarsi sono molti. Riesco comunque a presentarmi, a fare delle foto e dulcis in fundo a tornare in hotel con altre tre tavolette. Questo viaggio ha fatto sì che il triangolo Loreto, Gerusalemme, Il Cairo si chiudesse.
Paesi molto lontani ma con tradizioni che si legano tra loro. Paesi diversi, colpiti e minacciati costantemente da integralismi terroristici. Segni, simbologie che vanno oltre le paure, che da sempre scrivono la nostra storia e che continuano a farlo. Il tatuaggio primordiale non è una moda ma e’espressione massima del nostro essere.
KEEP THE TRADITION ALIVE