IL TATUAGGIO FRA I CAMORRISTI ( 1906)

In questo articolo della Tribuna Illustrata del 1906, potrete immaginare tra le righe, il mondo della camorra nei primi del 900 intriso di simbologia  e segni che venivano marcati sulla pelle.

BUONA LETTURA

IL TATUAGGIO FRA I CAMORRISTI

Molto si è scritto, in questi ultimi giorni, sulla camorra e i camorristi e, in genere, su tutta la malavita napoletana, a proposito della uccisione dei coniugi Cuccolo affiliati alla camorra, per sentenza emanata dal tribunale di questa temibilissima accolita di malviventi, che per quanto si ostini a chiamarsi “onorata società”, è tutt’altro che onorevole. Ma già, i capi società, i camorristi, i picciotti e via dicendo, hanno dell’ onore un concetto tutto loro, concetto diametralmente opposto a quello di ogni galantuomo. Fra tutti i pregiudizi, le usanze, le superstizioni, così fortemente radicati in questa classe dirigente che si ride delle leggi e agisce nell’ombra, sorretta da un’organizzazione potente è disciplinata, è da notarsi specialmente, perché assai caratteristico, l’uso e, talvolta, l’imposizione del tatuaggio. I camorristi, i quali hanno un alfabeto ed un cifrario speciali, per le loro corrispondenze segrete, nel tatuaggio non amano far misteri e si servono

Alfabeto e cifrario dei camorristi

dell’alfabeto dei segni comunemente usati. Il cifrario intimo è conservato dai contajoli(segretari dell’onorata societa’) e può essere modificato soltanto dal capo società. Il tatuaggio può essere apparente e occulto. Abele de Blasio, l’insigne scienziato napoletano che ha istituito e dirige, presso la Questura di Napoli, l’ufficio antropometrico, lo divide in religioso, d’amore, di nomignolo, di vendetta, di graduazione, di disprezzo, di professione, di bellezza, di data memorabile, o scenico, simbolico e misto. Il più comune è il tatuaggio d’amore, e consiste, fra i camorristi, nel portare impressi sul proprio

Tatuaggi d'amore

corpo fiori, vasi con fiori, cuori, amorini, frecce, un cuore che pende da una chiavetta, etc. Vi sono però camorristiche preferiscono al simbolo, il nome, il cognome o Il nomignolo, in tutte le lettere, dell’amata, e talvolta imprimono sulla loro epidermide delle intere frasi. Un tale, per esempio, portava scritto sul braccio destro, in una ortografia alquanto dubbia: NANNINA ‘ A CAPARELLA E A PASSIONE MIA
ed un altro, un noto contajiuolo, aveva tatuato sul petto, in direzione del cuore:
TI TENCO SEMPRE QUI.
Subito dopo il tatuaggio d’amore viene, per frequenza, quello religioso, poiché è noto che nessun ladro e nessuno assassino, affiliati alla malavita, commettono misfatti, prima di raccomandarsi al loro santo protettore!
Questa specie di tatuaggio consiste incroci, immagini sagre, arredi sacri, etc.
Occupano il terzo posto i tatuaggi di vendetta, consistenti in teschi, tombe, pugnali, pistole ed altre armi e talvolta pure in frasi ammonitrici. Per

Tatuaggi religiosi

esempio: PURE TE STUTO (pure ti ammazzo); NON M’ACCUIETO SI NON TE FACCIO A FESTA (non mi accheto se non ti uccido),etc.
Il tatuaggio di professione è del tutto innocuo, poiché non è che l’indicazione della professione esercitata dal tatuato: una barca, se è barcaiolo; una frusta, se è vetturale; un martello, se è fabbro ferraio, etc. Il tatuaggio cosiddetto di graduazione,

Tatuaggi di vendetta

serve a distinguere i vari gradi della malavita, ed è tutto a linette e puntini; con una lineetta e tre puntini significa camorrista, una lineetta e due puntini, picciotto di sgarro; una lineetta ed un puntino, picciotto onorato; una lineetta sola giovinotto onorato, e così via.
Vengono quindi i tatuaggi simbolici e quelli di date memorabili. Molto frequenti sono gli osceni, ma non è qui il caso di discorrerne. Il De Blasio,

Tatuaggi simbolici

nel suo importante libro sugli usi e costumi dei camorristi, ne descrive molti, i quali dimostrano a quale grado di abiezione possa scendere un essere umano. La tecnica per produrre i segni sul corpo è semplicissima: alcuni tracciano il disegno a lapis e su di esso conficcano lago, stropicciando poi, sulla parte sanguinante, una sostanza colorata; altri dispongono sul disegno già fatto uno strato di colore e quindi punteggiano con l’ago: altri intingono lago nella sostanza colorante e poi praticano le punture; altri ancora i più coscienziosi eseguono prima il disegno su carta traforata e poi lo riportano sul corpo, proprio come i disegnatori di ricami. Le sostanze coloranti sono il nerofumo, il carbone spolverato, la carta bruciata, la polvere da sparo, il cinabro, l’indaco; gli strumenti perforanti non sono costituiti che da aghi comuni e qualche volta da spilli, ma siccome è credenza diffusa che gli spilli siano velenosi, così generalmente si fa uso dell’ago